AAF – Affordable Art Fair 2017. Quando l’arte è a basso costo.

 

Si è chiusa la settima edizione della AAF- Affordable Art Fair Milano. All’interno dello spazio SuperstudioPiù in via Tortona l’evento annuale che apre il mercato dell’arte a tutti; un’esposizione di 85 gallerie nazionali e internazionali dove le opere vendute non superano i 6.000 euro al pezzo, questa è la forza della fiera, avvicinare l’arte a tutti dando la possibilità  di possedere un’opera d’arte a prezzi ragionevoli. E tu quanto sei disposto a pagare per averne una?

Girando per gli stand la quantità di opere sono talmente tante che è difficile scegliere cosa portarsi a casa e molti dei visitatori nell’indecisione tornano a casa a mani vuote, ma l’acquisto infatti non è d’obbligo, quello che conta qui è lasciarsi trasportare stand by stand dalle opere, dagli artisti, poter chiedere di persona da dove nasce quell’opera scoprendo qualcosa di più. Insomma un rapporto più umano ed economicamente più abbordabile rispetto a molte altre fiere d’arte. C’è l’amatoriale che compra per il piacere di possedere un’opera senza dover accendere un mutuo, e c’è il critico esperto che lungimirante compra le opere di una stella nascente come investimento futuro. In qualsiasi di queste figure ti rivedi una cosa è sicura, se ami l’arte, questa fiera fa per te.

 

 

Delle 85 gallerie, centinaia di opere e artisti presenti, Arte Milano ne ha scelti tre.

Mariska Karto è una giovane fotografa che viene dal Suriname (America meridionale), fotografa i singoli elementi per unirli insieme in una fase successiva e stamparli su metallo. È un’arte che nasce dalla fusione tra classicismo e modernità, con un uso della luce che rimanda agli ambienti Caravaggeschi.
La sua poesia è sensuale e delicata e porta lontano in luoghi senza tempo, come in un sogno lontano, ma con dettagli contemporanei che ci riportano alla realtà. Galleria The Pubblic House of Art di Amsterdam.

 

 

Gesù tatuati, divinità greche ubriache, icone della storia dell’arte con piercing. Pep Marchegiani è un artista diretto, irriverente, ironico; vive tra Pescara e Roma, debutta giovanissimo nel mondo creativo come fashion designer e art-director, per poi collaborare con numerose Maison internazionali ed è oggi il porta bandiera italiano della neo pop art.
I suoi lavori affondano le radici nelle icone storiche dell’arte rivisitate con dettagli ultra contemporanei, un ossimoro e per questo strappano anche un sorriso, perché l’arte è anche questo. Galleria Hipponion di Vibo Valencia.

 

 

E concludiamo con il terzo artista scelto: John Kenny  (Capital Culture Gallery di Norwich UK) fotografo inglese che da 10 anni viaggia tra l’Africa e l’India per portare avanti il suo progetto di ritrattistica, un tema molto popolare nella fotografia contemporanea, ma la sua diversità è nella tecnica di scatto, portando il soggetto all’interno di una tenda l’unica luce che utilizza è quella del sole riflessa nella sabbia….il risultato? giudicatelo voi.