BOBBIO – IL PIU BEL BORGO D’ITALIA A DUE ORE DA MILANO

A solo due ore da Milano è possibile visitare uno dei più bei borghi d’Italia: Bobbio.

Così ho deciso di fargli visita in una domenica autunnale.

Se volete anche voi visitare questo posto incantevole seguite i miei consigli di viaggio.

Per prima cosa considerate che per arrivarci ci vogliono circa 1.5/2 ore, quindi potete anche partire in tarda mattinata senza dover fare una levataccia. 

Indirizzatevi verso il parcheggio di Piazza San Francesco (attenzione è a pagamento , tutti giorni a 1€ all’ora- ma dai a Milano siamo abituati a peggio), considerate che ci sono altri parcheggi in città, ma vi spiego i due motivi perché ho scelto questo: per prima cosa è in una posizione strategica nel cuore della città ed inizio del ns iter e poi  perché proprio lì di fianco trovate lo IAT (punto d’inizio imprescindibile per i miei viaggi). Sì perchè dovete sapere che nonostante mi munisca sempre in anticipo di cartine e guide, niente è come la mappa che ti danno allo IAT  della città che stai per visitare.

Quindi parcheggiata la macchina per prima cosa andate allo IAT e prendete la cartina (se lo IAT è chiuso a maggior ragione avrete bisogno di questa mia guida) 😉

Il convento di San Francesco che vedete di fianco allo IAT vi dico già che non è visitabile, è chiuso da anni e lo sarà a tempo indefinito per instabilità dell’edificio.

Proseguite per via Sopramura e arrivate al Duomo ovvero la Cattedrale di Santa Maria Assunta,  edificio di origine medievale (XI sec) riedificato nei secoli. Non perdetevi la cupola affrescata negli anni 20 del ‘700 da Francesco Porro maestro lombardo del quadraturismo lombardo e la cappella di San Giovanni (a destra del presbiterio) con affreschi risalenti agli anni 80 del ‘400 di impronta prettamente lombarda di derivazione Foppesca (l’annunciazione) e Bramantesca (tondi con le teste imperatori romani). Se avete la fortuna di trovare il chiostro aperto (fortuna che io non ho avuto) visitatelo!

Cattedrale di Santa Maria Assunta.

Dietro il Duomo si apre il panorama della Valle con il famoso ponte Vecchio detto anche Gobbo per l’irregolarità degli archi o del Diavolo (è molto frequente in Europa trovare ponti denominati così, facile pensare che in un’epoca dove non c’erano le tecnologie di oggi le realizzazioni di tali incredibili architetture dovevano sembrare opere diaboliche e non umane (se solo avessero saputo che reggevano più i loro dei nostri, purtroppo).

D’obbligo quindi una passeggiata lungo il ponte fino ad arrivare all’altra sponda, godetevi il paesaggio …..e poi tornate indietro perchè un’altra meraviglia vi aspetta.

Ponte Vecchio di Bobbio, chiamato anche Ponte Gobbo o Ponte del Diavolo.

Ritornando in piazza Duomo proseguite per la Contrada dell’Ospedale all’inizio della Contrada sulla destra trovate Piazza Santa Fara, proprio lì c’è il cuore di Bobbio : il complesso del monastero di San Colombano (Basilica e abbazia). Negli ambienti del monastero trovate oggi il Museo dell’Abbazia, il museo della Collezione Mazzolini e il Museo della Città. Per motivi di tempo non ho potuto visitarli,  ma potreste trovarli molto interessanti. Ma ovviamente è la Basilica che mi ha colpito maggiormente.

Basilica di San Colombano.

La Basilica nasce su una preesistente chiesa dedicata a San Pietro , quello che vedete voi oggi è un edificazione della fine Quattrocento su il precedente edificio religioso. Al livello della pavimentazione della chiesa seguono due livelli inferiori, in quello intermedio troviamo i celebri mosaici del XII sec, rappresentano scene tratte dal secondo libro dei Maccabei e scene mitologiche medievali ; la più affascinante e inquietante al tempo stesso è il combattimento tra la chimera, il drago e l’uomo senza testa.

Altri gradini conducono alla cripta inferiore dove si trova il monumento funebre di San Colombano scolpito da Giovanni de Patriarchi da Milano nel 1480 ,nelle formelle episodi della vita di San Colombano come il miracolo dell’orso e del bue, San Colombano che riceve la regola dal papa, San Colombano che libera i contadini dalle insidie, San Colombano che offre l’abbazia, e ovviamente l’effige del santo.

Sulle pareti laterali si trovano due lastre in memoria della sepoltura dei successivi abati Sant’Attala e San Bertulfo, le lastre sono l’espressione incredibile dell’arte irlandese del VII sec ovvero contemporanea ai due abati, molto presumibilmente erano parte delle transenne che dividevano lo spazio dei fedeli da quello del clero e reimpiegate come lastra tombale.

Mosaici di San Colombano, XII sec.

Giovanni dei Petriarchi, Monumento funebre di San Colombano, 1480.

La prossima e ultima tappa è il Castello Malaspina-Dal Verme , dalla piazza della basilica prendete via dei mulini, (strada in salita vi avviso) e arrivate a questa rocchetta, proprio per questo non aspettatevi il castello delle fiabe , si tratta prevalentemente di una piccola roccaforte, abitata dagli eredi della famiglia fino agli anni 60 del ‘900 per questo non troverete mobili piuttosto antichi, ma vale la pena visitarla.

Al terzo piano potete vedere un interessante video che vi spiega la tesi per cui è verosimile che lo sfondo della Gioconda di Leonardo da Vinci rappresenti Bobbio e il ponte vecchio che avete poco fa percorso. A fine percorso visitate anche il piccolo Torrino e godetevi la vista panoramica sulla città.

Bobbio, Castello dei Malaspina-Dal Verme.

Uscendo dal castello prendete la Strada del Torrino che, in discesa in men che non si dica, vi riporterà al punto di partenza, Piazza San Francesco dove, dopo questa incantevole gita medievale, la vostra carrozza vi sta aspettando per riportarvi a casa 😉

 

I MUST DA NON PERDERE IN SINTESI:

Il Duomo

Il Ponte Vecchio

San Colombano Chiesa e Abbazia, in particolare i Mosaici e la Cripta con la sepoltura di San Colombano

Castello Malaspina-Dal Verme 

 

SAN COLOMBANO IN PILLOLE

Chi era San Colombano? 

Gli estremi sono Monte Leinster, 540 circa – Bobbio, 23 novembre 615, monaco di provenienza irlandese che fonda molte chiese ed abbazie in Europa, fonda anche una nuova regola simile a quella Benedettina ma aggiungendo alla preghiera e al lavoro (Ora et labora) anche una componente culturale, i monaci dovevano infatti anche esercitarsi nella lettura e  trascrizione  di libri. Molti manoscritti inestimabili sono stati acquistati del Cardinale Federico Borromeo e si trovano nella Biblioteca Ambrosiana di Milano* come il Messale di Bobbio.

Fu proprio San Colombano a convertire il re dei Longobardi Agilulfo, marito delle regina Teodolinda già fervente cattolica, infatti il rapporto tra San Colombano e la regina Longobarda fu molto stretto; non a caso sarà proprio la  Regina a donare questo appezzamento romano Castrum di Bobbio al santo irlandese per costruire la sua abbazia.

 

LINK DI APPROFONDIMENTO

www.visitbobbio.com

*Per visitare la Pinacoteca Ambrosiana e la Biblioteca : PINACOTECA AMBROSIANA – VISITA GUIDATA

 

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