Miart 2017

Si è conclusa ieri la ventiduesima edizione della fiera internazionale di arte moderna e contemporanea di Milano organizzata da Fiera Milano e diretta da Alessandro Rabottini, già vice direttore della passata edizione.

Miart è ormai consolidato come l’evento annuale imperdibile e punto di riferimento imprescindibile per il mercato dell’arte, lo testimoniano l’alto livello delle gallerie presenti e delle opere esposte.

Presenti 174 gallerie provenienti da oltre 14 Paesi e suddivise in sei sezioni. Sezione Established suddivise tra Masters, gallerie che propongono artisti storicizzati e Contemporary, gallerie specializzate nel contemporaneo; Emergent focalizzate sulla ricerca di giovani artisti; Generations dove dialogano artisti di generazioni diverse; Decades un percorso lungo il ventesimo secolo suddiviso per decenni; Object  gallerie che propongono oggetti di design contemporaneo di edizione limitata e la nuova sezione aggiunta quest’anno: On Demand, sezione trasversale per gallerie che ospitano performance, installazioni, commissioni e progetti da realizzare, quindi opere che prendono vita solo con l’intervento di chi le possiede sottolineando l’importanza del ruolo del collezionista.

Arte Milano ha scelto per voi gli artisti migliori delle varie sezioni.

DECADES – Shelagh Wakely artista inglese scomparsa nel 2011, una delle prime e più influenti artiste nel campo della sperimentazione dell’arte installativa; negli anni ’60 lavora come designer di tessuti e vestiti trasportando nel campo dell’arte questo know-how acquisito. Le sue opere sono caratterizzate da un uso massiccio di oro, la foglia d’oro applicata sulla seta diventa una trasposizione contemporanea degli sfondi gotici, dove lo sfondo è ora unico soggetto/oggetto e protagonista assoluto dell’opera. Richard Saltoun Gallery, Londra.

GENERATIONS – E’ un dialogo di opere oniriche e surreali quello presentato da The Approach Gallery in collaborazione con Galleria Tega. Un guanto, apparentemente un accessorio di poco valore, diventa oggetto simbolico nella pittura di De Chirico influenzato a sua volta dalla serie di stampe di Klinger di molti anni prima. L’inglese John Stezaker coglie questa vera e propria allucinazione metafisica utilizzando mani di manichini nell’ardua sfida di trasportare il surrealismo pittorico in un surrealismo scultoreo. The Approach Gallery, Londra e Galleria Tega, Milano.

ON DEMAND – Riccardo Beretta  interviene nel wallpaper realizzato in collaborazione con Assume Vivid Astro Focus (AVAF) con il font tipografico che caratterizza ormai i suoi ricami e le opere su tessuto, frasi che utilizzano l’acronimo assumendo di volta in volta significati diversi. Per la nuova sezione della fiera sviluppa la tematica del playground realizzando opere con elementi riprogrammabili, ovvero opere che non richiedono una sequenza predefinita di composizione, ma che lasciano piena libertà e facoltà al collezionista di combinarne gli elementi a proprio piacimento, sottolineando così l’importanza della relazione intima tra opera e fruitore. Plutschow Gallery, Zurigo.

ESTABLISHED CONTEMPORARY – Joël Andrianomearisoa, artista del Madagascar, tra i maggiori esponenti dell’arte africana, i suoi lavori fondono elementi di design, moda e architettura, sono caratterizzati dall’uso esclusivo del colore nero come evidente simbolo di appartenenza alla sua terra, tema a lui caro, indice di un legame mai spezzato nonostante la carriera artistica lo porti ad essere lontano dalle sue radici; colore utilizzato anche come riflessione sul tema del razzismo. Solo di recente introduce il bianco e le sue opere si animano di passionalità e sensualità proprie del colore rosso fuoco. L’opera qui proposta è Chanson de ma terre lointaine, una esplicita dichiarazione di amore e nostalgia. Primo Marella Gallery, Milano.

ESTABLISHED MASTERS – Chiudiamo in bellezza con un artista established come Getulio Alviani. Le sue opere sono di un’eleganza e di una raffinatezza estreme, l’artista lavora l’alluminio in sequenze ondulatorie che conferiscono movimento all’opera, caratterizzandola così da una luminosità vibrante, in continuo mutamento a seconda dell’angolo visuale in cui ci si ferma ad ammirarle. Galleria Tonelli, Milano.

 

 

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